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Quel ritorno all'ora solare voluto dai Russi e meno dagli italiani

Meno luce,  giornate più corte, bollette più alte.  E’ questo il bilancio del ritorno all’ora solare, nuovamente in vigore la notte tra il 25 e il 26 ottobre.  Ma come nasce l’ora legale? E quali vantaggi comporta? A teorizzarla fu Benjamin Franklin, l’ideatore del parafulmine,  che sosteneva come l’adeguamento dell’orario ai cambiamenti  della luce durante l’estate comportasse un risparmio notevole di energia.

Gli italiani prediligono l’ora legale

In Italia l’ora legale è stata introdotta nel 1916, a causa soprattutto del travagliato contesto economico in cui vigeva il nostro paese.  E  da quell’anno,  il passaggio dall’una all’altra è diventato consueto. Secondo un sondaggio del 2008 della Codacons, però, l’80% degli italiani prediligerebbe l’ora legale, e si sarebbe espresso a  favore di un pensionamento di quella solare;  non solo perché si avrebbe il vantaggio di recuperare l’ora di luce anche di inverno - secondo Terna, operatore di reti per la trasmissione di energia, il risparmio stimato ammonterebbe infatti a 549,7  milioni di Kilowattora - ma anche per evitare il disagio legato all’aggiustamento dell’orario: aggiornamento sistemi informatici, orari dei treni, termostati temporizzati, agende elettroniche, etc…

 

La Russia dice no 

Ma se nel Bel Paese sono tutti più o meno propensi all’adozione definitiva dell’ora legale, diversa è la situazione in Russia. Il governo ha infatti optato definitivamente per l’ora solare, dopo l’esperimento introdotto dall’allora presidente Medvedev nel 2011, di lasciare la lancetta sempre un’ora avanti. I cittadini russi, infatti, lamentavano di doversi alzare al mattino quando fuori era ancora completamente buio, e hanno denunciato alterazioni dei ritmi biologici, soprattutto nei bambini che dovevano andare a scuola. Essere più ore avanti rispetto a Greenwich, inoltre, frustrava gli appassionati di sport, costretti a rimanere alzati fino a tarda notte per seguire le competizioni europee. Tutti d’accordo, quindi, e la decisione è stata approvata dal presidente Vladamir Putin, dopo una proposta parlamentare presentata all’inizio di quest’anno. 

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