Hawaii, il futuro è rinnovabile
Oltre a far parlare per le spiagge cristalline e i paesaggi suggestivi, le Hawaii stanno attirando l’attenzione per l’ambizioso progetto di diventare il primo stato degli USA alimentato al 100% da energie rinnovabili.
Al momento, il paese produce il 22% dell’elettricità totale consumata grazie all’eolico e al fotovoltaico. Nei prossimi 3 decenni - l’obiettivo fissato è per il 2045 - la percentuale aumenterà fino a raggiungere il 100% dell’intero fabbisogno.
“È un passo significativo per i nostri sforzi di ridurre la dipendenza delle Hawaii dalle costose importazioni di petrolio e per indirizzare lo Stato verso una maggiore sicurezza energetica, ambientale ed economica”, spiega Mark Glick, responsabile per l’Energia delle Hawaii.
Il provvedimento. Con una percentuale di energia importata pari al 93%, lo Stato delle Hawaii ha un sistema elettrico fra i più costosi della nazione, circa il 175% rispetto alla media statunitense.Il provvedimento approvato nei giorni scorsi e che dovrà essere firmato dal governatore hawaiano, David Ige, entro fine giugno, prevede di raggiungere l’obiettivo del 100% rinnovabili entro 30 anni grazie a un mix solare, eolico, idroelettrico, biomasse, energia geotermica, energia da celle a combustibili, da moto ondoso e altre fonti energetiche sostenibili.
Un futuro di investimenti. “Probabilmente ad oggi non abbiamo le tecnologie per fare tutto, ma abbiamo tempo”, argomenta Anthony Kuh, direttore del Renewable Energy and Island Sustainability Group dellUniversità di Manoa, nelle Hawaii. Secondo il Direttore, l'obiettivo potrà essere raggiunto solo con l'avanzamento delle tecnologie per l'energy storage e con lo sviluppo delle smart grid technologies.