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Elettrodomestici, i consumi non dichiarati

Un elettrodomestico su cinque consuma più elettricità di quanto riportato nella sua etichetta. Complessivamente, 18 prodotti su 95 sono, a diverso titolo, fuorilegge rispetto alle norme europee sull’efficienza energetica.

È il risultato dell’ultimo test realizzato all’interno del progetto MarketWatch, co-finanziato dalla Commissione Europea e portato avanti da un consorzio di associazioni ambientaliste e consumeriste europee, tra cui Legambiente e Movimento di difesa del cittadino.

Durante l’indagine sono stati osservati da vicino frigoriferi, lavastoviglie, lampadine e altri elettrodomestici con l’obiettivo di verificare la loro aderenza quanto dichiarato sulle etichette alla normativa europea sull’efficienza energetica dei prodotti, regolata dalla direttiva Ecodesign.

Secondo i risultati, le etichette di molti elettrodomestici mentono sui consumi, infrangendo le regole dell’Unione.

I laboratori indipendenti che per conto del progetto MarketWatch hanno eseguito i test hanno trovato, per esempio, un’aspirapolvere che consumava il 57% di energia in più rispetto a quanto dichiarato e un frigo che consumava il 30% in più. Oppure una lavastoviglie che aveva bisogno di due cicli di lavaggio per lavare bene i piatti, una lampadina a LED che faceva il 20% di luce in meno rispetto a quanto era lecito aspettarsi, un’asciugatrice che non si spegneva mai per colpa di una lucina sul pannello di controllo che le impediva di mettersi a riposo. Ma anche un bollitore di ultimo grido, attivabile con un’app, nel quale era impossibile spegnere il segnale wi-fi (che consuma) nonostante questo sia un requisito obbligatorio per questo tipo di elettrodomestici “smart”.

Va detto che il progetto ha prima fatto una selezione di categorie di prodotti e dimodelli sospetti e poi affidato il compito di testarli, seguendo le metodologie ufficiali accreditate dall’UE, a una serie di laboratori indipendenti. I risultati, quindi, non rispecchiano la realtà del mercato dal punto di vista statistico, ma rilevano un numero cospicuo di infrazioni rispetto alla normativa. I prodotti individuati come “fuori norma” sono tutti in vendita e se ne potrebbero trovare anche altri.

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